Nel mondo del fotovoltaico, le novità normative e tecnologiche cambiano rapidamente, e rimanere aggiornati è fondamentale per fare scelte consapevoli.
Ma non temere: Eco Energia è il tuo esperto alleato, pronto a guidarti nella tua transizione energetica! Con professionalità ed esperienza, siamo al tuo fianco per tenerti aggiornato in merito all’evoluzione del settore, con lo scopo di capire come ogni novità può influenzare la tua scelta energetica.
In questo articolo ti parleremo di un tema fortemente attuale: il Controllore Centrale d’Impianto (CCI) e le nuove disposizioni ARERA, svelandoti cosa significa questa novità per chi produce energia rinnovabile.
Ma prima: cos’è un CCI?
CCI Fotovoltaico: cos’è il Controllore Centrale di Impianto?
Il Controllore Centrale d’Impianto è un dispositivo elettronico che gestisce in maniera intelligente gli impianti di produzione di energia elettrica (in particolare quelli fotovoltaici) connessi alla rete in media tensione. Il CCI monitora infatti costantemente l’impianto e si assicura che l’energia immessa in rete si mantenga stabile e sicura, secondo le regole imposte dai gestori.

Fotovoltaico: Delibera ARERA per impianti > 100 Kw
Ed ecco la novità di settore che non devi perdere: lo scorso 5 agosto è stata pubblicata una Delibera ARERA 385/2025 che impone l’obbligo di installare o aggiornare un CCI con funzione di limitazione di potenza attiva per tutti gli impianti fotovoltaici connessi in media tensione con potenza nominale ≥ 100 kW. Una normativa che interessa sia gli impianti fotovoltaici già attivi, sia quelli di nuova realizzazione.
I dettagli
Ma andiamo in profondità: cosa prevede? I punti principali sono tre:
- Il CCI deve limitare la potenza attiva (PF2) del generatore su comando del gestore di rete
- La delibera vuole migliorare il livello di sicurezza del sistema elettrico, attualmente limitato dalle vecchie tecnologie di comunicazione come GSM e GPRS
- Sono previsti contributi economici forfettari a favore di chi si adegua il prima possibile (con importi contributivi che diminuiscono con il passare del tempo). Insomma: prima lo fai, più risparmi!


Scadenze e incentivi
Ultimo aspetto, ma non per importanza, tutte le specifiche relative alle tempistiche di adeguamento e al piano contributivo a disposizione per gli impianti esistenti. Le scadenze sono scaglionate (e, come scritto qualche riga sopra, anche gli incentivi di conseguenza). In particolare:
- Impianti ≥ 1 MW: Obbligo di CCI con PF2 da marzo 2026
- Impianti 500 kW – < 1 MW: Contributo base di €10.000 per chi comunica l’adeguamento entro il 28 febbraio 2026*
- Impianti 100 kW – < 500 kW: Contributo base di €7.500 per chi comunica l’adeguamento entro il 31 marzo 2026*
*con riduzione progressiva.
Rischi e sanzioni
In caso di mancato adeguamento, le conseguenze sono piuttosto chiare. È possibile incorrere in sanzioni e/o rischi concreti, come la sospensione/revoca di incentivi GSE su impianti incentivati, l’impossibilità di connessione per impianti di nuova realizzazione, sanzioni amministrative previste dall’Autorità, limitazioni operative/distacco dalla rete (e relativa perdita di produzione e ricavi) e spese extra da affrontare, in caso di adeguamenti d’urgenza e fermo impianto.

Affidarsi al nostro Team esperto significa affrontare ogni cambiamento con tranquillità e precisione: se hai dubbi o domande relative a questa (o altre) novità, non esitare a contattare Eco Energia! Puoi farlo tramite il bottone qui sotto, richiedendo la tua consulenza gratuita.

